Dopo la grande avventura e il grande risultato è giunto il momento di raccontare, a tutti gli amici e a tutti coloro che vorranno partecipare, la storia di questa grande avventura dall’inizio alla fine, con tutti i dettagli e le curiosità che hanno caratterizzato questo progetto tutto Italiano sin dalla sua realizzazione.
Sono state organizzate 6 serate durante i mesi di Giugno, Luglio e Agosto.
Di seguito l’elenco delle serate e i dati essenziali per potervi partecipare in compagnia del team “Vertical Water” per una serata all’insegna dell’avventura.
- Venerdì 31 Maggio 2019, alle ore 20,30, a Volta Mantovana (MN), presso la sala civica in via Beata Paola Montaldi – 15.
- Venerdì 7 Giugno alle ore 20.30 a Como (CO), Presso la sede Cai Como (1875) Cai Volta 56/58
- Giovedì 13 Giugno alle ore 20.30 a Grottaglie (TA) Eremodi Santa Maria in Campitelli, Presso la sede del Gruppo Grotte Cai Grottaglie.
- Venerdì 14 Giugno alle ore 20.30 a Milano (MI), presso Cai Sem Piazza Coriolano 2 ( Angolo via Cenisio)
- Sabato 13 Luglio alle ore 20.30 a Roma, Presso la sezione del Cai di Roma Via Galvani 10
- Venerdì 09 Agosto alle ore 20.30, a Chatillon (AO) Come evento durante il Raduno Internazionale di Canyoning 2019, Presso Saletta Hotel Londres Via Chanoux 11.
Saranno presenti il capo spedizione Andrea Forni ed alcuni dei componenti che hanno preso parte all’esplorazione torrentistica “Chamje Khola 2019”.
L’incontro è aperto a tutti.
La serata offre l’occasione per ascoltare i racconti e confrontarsi dal vivo con i ragazzi che si sono cimentati in questa spedizione estrema.
“The Italian Job” è un progetto nato nel 2018 dalla necessità di mettere insieme una squadra di torrentisti tutti italiani per affrontare quello che, ad oggi, viene definito il K2 dei torrentismo mondiale, sua maestà “Chamjè Khola”.
Per chi non lo conoscesse il Chamje Khola è un profondo canyon che si trova in Nepal, nella zona dell’Annapurna, ed è un affluente sinistro del Marsyangdi. Si getta nel fiume di fondo valle con una spettacolare cascata da 140 metri, denominata Mustang, dopo un percorso di quasi 9 chilometri ed un dislivello di circa 2200 metri.
Un anno di preparativi, 300 kg di bagaglio, 200 armi, 3 trapani con 9 batterie, 700 metri di corda, 3 sistemi indipendenti di ricerca e soccorso, e molto altro ancora, per affrontare quello che viene giustamente considerato uno dei torrenti più difficili al mondo, se non il più difficile, e le condizioni estreme di marzo 2019 ne hanno confermato le aspettative.
La partenza del canyon è situata a circa 3500 metri di quota, in un ambiente molto inforrato e senza alcun tipo di via di fuga. Per la sua percorrenza sono stati necessari 8 giorni e 7 bivacchi in torrente, tre dei quali in mezzo alla neve. Con una finestra temporale così lunga le variazioni meteorologiche potevano essere molto pericolose, inoltre vi era la necessità di una completa autonomia, da parte della squadra, per tutta la durata della discesa.
L’acqua a 2 C°, provenendo dallo scioglimento dei ghiacciai del massiccio del Manaslu, uno degli 8000 presenti in Nepal, era veramente freddissima. Per i primi tre giorni i 9 componenti del team hanno incontrato nevai e ghiaccio dentro il torrente.
Queste sono solo alcune delle difficoltà che il team si è trovato a dover affrontare durante la discesa di un canyon così imponente.
L’impresa è risultata ancora più difficile data la completa assenza in loco di organi di soccorso e per la scarsità di collegamenti con strutture medico sanitarie adeguate in caso di necessità.